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A partire da domani, mercoledì 14 Marzo, per un mese fino al 14 Aprile, si terrà una mostra dedicata alla figura della pittrice messicana Frida Kahlo negli spazi della galleria Pourquoi Pas Lab. La mostra s’intitolerà Frida’s Mood e già nel suo nome se ne intravede il programma: catturare, cioè, l’aura tropicale e vivida che ha fatto da sfondo alla vita della grande artista.
In cosa consiste l’esposizione? Francesca Meana, fondatrice di Pourquoi Pas Lab, esibirà le sue cianografie di Frida, ricavate da fotografie ristampate e poi ritoccate a mano, e altre opere in paper cut insieme alle “star in a jar”, un barattolo pieno di stelline di carta con sopra scritte le più memorabili frasi della pittrice. Altre opere saranno create da Sylvia C. Sosnovska, Ludmilla Radchenko, Vincenzo Musacchio e due opere in fil di ferro da Isabella Pavanati dello Studio Morphingpot.
Non finisce qui, perché a fare da contorno all’esposizione delle opere principali ci sarà un allestimento floreale curato da Verdeidea che riprodurrà, all’interno della galleria, le giungle equatoriali e la vegetazione lussureggiante che sono spesso l’unico paesaggio dei dipinti di Frida. Altri oggetti artigianali saranno inoltre esposti, come le tazze dipinte a mano in edizione limitata di “Sisters in 40s”, i fiori in plexiglas e legno di “Bica Goodmorning Design” e altri oggetti creati o selezionati da Francesca Meana.
Ma qual è l’obiettivo della mostra? Raccontare in un modo nuovo e profondo questa icona della femminilità alternativa, esplorarne l’identità non solo a livello iconografico ma anche attraverso le parole e indagarne l’immagine attraverso la rilettura di tante artiste diverse, creando una mostra (quasi) tutta al femminile che interpreti il senso della storia della pittrice, di ciò che le è successo e del dolore che ha vissuto.
Due iniziative di Francesca Meana si muovono più delle altre in questo senso: le star in a jar, che approfondiscono tramite le citazioni e le parole di Frida un’identità che abbiamo conosciuto solo attraverso le immagini e una serie di cartoline in cui gli ospiti della mostra potranno disegnare il proprio autoritratto sulla sagoma vuota della pittrice per poi condividerlo sui social.
Ancora una volta, dunque, dopo l’esposizione delle Nebbie, il Pourquoi Pas Lab di Francesca Meana si segnala per la sua creatività, la sua capacità di riunire in un unico spazio e sotto un singolo concept tante artiste diverse con originali creazioni pronte a entrare fin da subito nella vita quotidiana di ciascuno di noi, per dare quel tocco di estro in più che ha sempre circondato la figura della grande Frida.
Nota dell’editore: è con orgoglio che ti informiamo che questo articolo è sponsorizzato da Pourquoi Pas S.r.l. e promosso da FLAWLESS.life . Ti ringraziamo per supportare gli sponsor che rendono Flawless Milano possibile.