Il Jamaica. Una foto in bianco e nero. Una vecchia canzone. Una poesia. Risate, speranze, sigarette ed alcool che in una nuvola di fumo svaniscono in un ricordo immortalato. Volti di giovani che si accavallano lungo il novecento per arrivare ai giorni nostri e che per questo si rispecchiano in noi, incarnazione di una gioventù “bruciata” ma non meno colma di sogni e aspettative. Tutto questo si rincorre sulle bianche piastrelle che circondano il locale di un’aurea senza tempo.
Il Jamaica, bussola al centro di una Milano che non esiste più ma che esiste ancora, in modo diverso. Una contraddizione dei nostri tempi. Sì perché la Brera di oggi, pretenziosa vetrina della Milano da bere non è la stessa degli anni in cui questa icona della città ha preso vita. Anni del dopoguerra, d’incertezza, di una vita dura, di problemi tali da poter meritare questo nome.
E quest’anima forte, sicura di sé viene perpetrata dalla gestione famigliare attuale nelle figure di tre donne tutte d’un pezzo, determinate e decise… di persone vere! Se vi aspettate un locale patinato mi dispiace, siete nel posto sbagliato! Lo schieramento: la Michi – al bar durante il giorno – dà il cambio alla Carlina, protagonista della notte! Al ristorante dal giovedì al sabato La Lucy!
Se lo chiedete, loro vi ripeteranno come sempre: al Jamaica si va per l’atmosfera! Alla larga spocchiosi e perbenisti di turno! Se avete paura di essere apostrofati in malo modo un avvertimento… i vostri timori sono fondati! Se invece lo spirito di aggregazione e la voglia di staccare e di fare un aperitivo o una cena nella vera Milano prevalgono, allora avete raggiunto la meta!
Si va da soli al Jamaica, ci si va in gruppo, ci si incontra e scontra con persone che vorremmo o non vorremmo vedere. Sì, perché se vivi a Milano lo sai. Tutti passano di lì. Così nel passato e così oggi. Ci va chi lo ama e statene certi… anche chi lo odia! Ci sarà un motivo se il locale è sempre pieno – di giorno ma soprattutto di notte – quando si alza il sipario sulla dolce follia di nottate senza senso con l’unico scopo di affogare in un bicchiere un desiderio inespresso, una brutta giornata, un amore più o meno corrisposto.
Tramonta la luna rinasce il sole e così, giorno dopo giorno, va avanti la storia di questo spicchio di provincia con l’anima di una città che di grande porta con sé i nomi illustri degli uomini che ne hanno fatto un’istituzione.