Do, re, mi, fa, sol, la, si… eccoci alla scala musicale del gusto del gelato: per i palati più intransigenti! Siamo a La gelateria della musica, ovviamente. Ogni gusto ha il nome di un cantante, di una canzone. Non importa se poi la chiami stracciatella e non “Ornella Vanoni”, biscottazzo e non “Gianluca Grignani”. La musica è in sottofondo, sulle pareti e dentro di te. E i gusti del gelato rispecchiano perfettamente il mood.
Il locale è il più internazionale di Milano: ho trovato in fila gente proveniente da tutto il mondo. Sì avete letto bene… in fila! A volte così lunga che sembra la coda al casello di Milano sud al ritorno da un weekend estivo al mare. Non fatevi scoraggiare, sono veloci. E non dovete aspettare il tavolo, visto che non troverete né tavolini né tantomeno divanetti. Tre sgabelli (davvero 3) per far sedere i bimbi (o i più stanchi) e “that’s it”!
Occhio che i gusti variano e non è detto troviate la ganache al cioccolato di cui avete tanto sentito parlare, ma di sicuro non manca mai il pistacchio di bronte salato: il must della gelateria (una volta, facendo la gentile, ho lasciato passare avanti un ragazzo giapponese che ha preso tutta la vaschetta di pistacchio. Due o 2,5 kg di gelato… a lungo ho poi riflettuto sulla mia debolezza di quel momento).
Per garantire una elevata qualità, a seconda delle stagioni varia anche la frutta. Se c’è la fragola o il lampone, l’uva fragola o il caco non commettete l’errore di non assaggiarlo, è frutta all’ennesima potenza. Poi ci sono i mix, creati da loro e assolutamente sublimi, le chiacchiere (in periodo di carnevale), pere e cioccolato, pane, burro e marmellata la cheese cake scomposta e chi più ne ha più ne metta… beh, ancora qui? Correte a provarlo subito!