Se dici “panzerotto“, qui a Milano, ti risponderanno Luini. Perché nel capoluogo lombardo ci si viene a fare tre cose: shopping sfrenato, il selfie col Duomo sullo sfondo e la fila da Luini. Non c’è nulla di più milanese che addentare un panzerotto Made in Puglia appollaiati sui marciapiedi di via Santa Radegonda, a ridosso della Rinascente e a due passi da La Scala.
Un’istituzione, facilmente riconoscibile dalla fiumana di gente che spunta dalle porte del piccolo locale. Luini – da più di sessant’anni – distribuisce ad autoctoni e visitatori migliaia di panzerotti ripieni ogni giorno. Fritti come vuole la tradizione pugliese, o al forno per i più salutisti, il più gettonato è il classico panzerotto con mozzarella filante e pomodoro. Ma la gente si mette cerimoniosamente in fila anche per quelli ripieni di prosciutto o melanzane.
Sarà il suo impasto morbidissimo, sarà la frittura sempre perfetta, ma Luini non teme rivali. Completano l’offerta le altre specialità della regione, come la focaccia con olive e datterini e i taralli, preparati ogni mattina seguendo la ricetta originale. E ovviamente il dolce: dai panzerotti ripieni di cioccolato, al torrone e le ciambelle glassate, fritte anch’esse, fino alle carteddate, pasta dolce arrotolata, tuffata in olio bollente e ricoperte di miele e vino cotto.
Un successo inarrestabile, portato avanti dalla Famiglia Luini giunta ormai alla sua terza generazione: dalla sua fondatrice, donna Giuseppina, giunta a Milano nel lontano 1949, al figlio, il Signor Luigi che ha reso popolare questo Panificio durante gli anni della Milano da bere, fino ad arrivare ai giorni nostri con Cristina e Emanuela Luini. E nonostante gli affari continuino a crescere di anno in anno, così come la popolarità internazionale, le due eredi non hanno la minima intenzione (almeno per il momento) di aprire un franchising, come hanno fatto altri fortunati panifici. Hanno fin troppo da tribolare con un negozio – dicono – figuriamoci con due, o dieci addirittura!
Luini è uno solo. E forse è proprio qui che risiede il suo segreto. Ed è per questo che io, in fila da Luini, mi ci metto col sorriso stampato sul volto, a mezzaluna, proprio come i suoi panzerotti.