Quando ero piccola andavo spesso a Londra con i miei genitori. Erano giorni di grandi vizi, nuove scoperte, mostre, shopping e tanto tanto cibo. Per me fu la giusta occasione per scoprire i piatti esotici. Provavamo di tutto e io mi divertivo come una matta: cinese, thailandese, giapponese, indiano, vietnamita. Quando si andava a cena all’indiano i nostri vestiti sapevano di cumino per due giorni e dopo quelle cene ti sembrava di aver mangiato un po’ di tutto il mondo tanto si spaziava come varietà di gusti e di aromi. Ne valeva la pena? Eccome! Anche se non siamo a Londra e di indiani trapiantati in città ne abbiamo meno, il Rangoli è un ottimo ristorante dove poter fare esperienza.
La cucina indiana su tutte è quella più carica di sapori: c’è chi ne va matto – come me – e chi invece ne resta solo stomacato. In piena Brera, esattamente in via Solferino, il locale si sviluppa quasi tutto al piano interrato, con tavoli tradizionali e sedute a baldacchino per chi volesse ancora più intimità. La padrona è in sari, così come le tende e i colori che dominano nell’ambiente ricordano quelli delle stoffe e degli abiti tradizionali.
Il menù è molto ampio e per chi fosse completamente digiuno di questa cucina suggerisco di farsi guidare dal personale in quanto le descrizioni dei piatti non sono così distintive tra una ricetta e l’altra. Aggiungo che è veramente complesso spiegare a parole i sapori di un piatto indiano. Vi porteranno subito dei pappadums, ovvero delle cialde sottilissime e croccanti da mangiare con salsa yogurt alla menta, una salsa piccante e una al tamarindo. Trattandosi di preparazioni più che cremose consiglio sempre di prendere una o due porzioni di riso che serve sia di accompagnamento – lo troverete bianco e speziato in molteplici versioni – oltre che calmante per eventuali sapori molto piccanti.
A proposito di questo informatevi molto bene sulla dose di piccantezza perché il cibo indiano può essere veramente molto molto forte (per i temerari il Vindaloo è una certezza). Invitandovi a sperimentare e provare più cose da mettere in mezzo al tavolo e condividere vi consiglio: chicken tikka masala, dal sapore pieno e incisivo, piccante con una salsa di peperone rosso e moooolte altre spezie. Il lamb byriani: tutti i byriani sono piatti che prevedono una carne in pezzi o del pesce, serviti insieme al del riso pilaf speziato. Generalmente non sono piatti piccanti e sono senza sugo, il che costituisce una particolarità rispetto alla maggioranza delle altre pietanze. Ovviamente un curry, più o meno piccante e da mangiare con ciò che più vi piace: credo che la morte sua sia con il pollo, ma sappiate che i curry vegetariani hanno un’ottima resa così come quelli con tiger prawns. Il korma, ovvero un sugo a base di yogurt, semi, arachidi e cocco con una tendenza dolce e una cremosità particolarmente piacevoli.
Quando andrete in India, suggerisco di provare l’originale pollo tandoori che solo in loco potrete assaggiare veramente succulento, ricco di sapori incredibili e cotto negli speciali forni tandoor. Gustatevi le portate accompagnandole a qualche verdurina mild, per addolcire eventuali sapori troppo speziati per il vostro palato: lenticchie gialle dhal – una delizia – o gli spinaci cotti in crema di mais. Accompagnate il tutto con del naan, il loro pane sottile un po’ bruciacchiato. Da provare, chissà che magari non diventi uno stimolo per il prossimo viaggio!