Tornante dopo tornante e curva dopo curva salite senza sosta, avidi di paesaggi mozzafiato e di frescura, fino a quando il navigatore non vi imporrà di fermarvi e parcheggiare. Vi guarderete intorno: solo una vecchia cascina in sasso dei primi del Novecento e ancora tornanti dietro di voi. Tranquilli, non c’è margine d’errore! Dovrete soltanto seguire la freccia che indica l’ingresso, girare l’angolo della cascina, scendere qualche piccolo e insignificante gradino (via libera ai tacchi 12 signore!) e mettere piede in terrazza, anzi, alle Terrazze di Montevecchia.
E allora ecco che si aprirà davanti a voi uno scenario da sogno: osservate le Prealpi lombarde, dove Grigna, Grignetta, Grignone e Resegone svettano fiere e orgogliose all’orizzonte, mentre una vista a 360° sul Parco di Montevecchia e sulla Valle del Curone, con le sue variazioni di verde e oro, tra filari di viti e ulivi, boschi e campi di grano, cullerà il vostro sguardo e vi rilasserà quanto basta a predisporre i vostri sensi alla degustazione. Siete al civico 12 bis di via Alta Collina, a Montevecchia, nell’azienda vitivinicola e agricola della famiglia di Mario Ghezzi, Terrazze di Montevecchia. Vi accolgono con calore e vi fanno accomodare nelle cantine di Mario, dove lui in persona vi offrirà un bicchiere del suo Pincianell bianco, se preferite il vino fermo, oppure un calice del suo Terrazze Brut, per aprire e iniziare con un brindisi il vostro viaggio.
La moglie Matilde e i figli Alice, Anna e Luca aiutano Mario sia in azienda sia nel servizio serale. La loro è una cucina fortemente ancorata al territorio, strettamente connessa alle stagioni e ai prodotti locali. Il menù cambia ogni giorno (dal giovedì sera alla domenica a pranzo, solo su prenotazione), e prevede un antipasto di salumi, formaggi, specialità del luogo e verdure dell’orto. Un primo piatto di stagione, che in estate è facile che sia un Carnaroli ben mantecato con pomodoro fresco ed erbe aromatiche del parco, anticipa la scelta tra due secondi di carne: coppa, manzo o altri piatti tipici, indiscutibilmente legati alla tradizione. Facile imbattersi d’inverno in una cassoeula, come antica ricetta brianzola vuole! A seguire degustazione guidata di formaggi caprini e vaccini con confetture e miele di propria produzione: fate attenzione alla stagionatura e alla piccantezza per non precludervi l’assaggio e il sapore. E per chiudere? Naturalmente potrete scegliere tra due dolci, rigorosamente fatti in casa, e poi caffè della moka.
Sapore di colline, sapore di bosco, di campo e di prati a maggese: questo è quello che sentiranno i vostri sensi, dal gusto all’olfatto, quando andrete a trovare la famiglia di Mario. Ma sapete da dove nasce il nome della sua azienda, Terrazze di Montevecchia? Naturalmente dalle sue colline, appunto terrazze, morfologicamente curiose, anche nel gusto e nel sapore che regalano ai suoi frutti, dal calice al piatto. Una vecchia leggenda brianzola narra infatti che, proprio sotto le cime delle colline di Montevecchia, vi siano nascoste ben tre piramidi egizie e che siano proprio queste a regalare al vino, ai formaggi e a tutti i prodotti locali un gusto unico e inconfondibile. E allora non vi resta altro che provare per credere e fantasticare!