Il 28 Posti è un luogo silenzioso. Apparso in via Corsico senza troppo scompiglio, è un locale minimalista e raccolto, con soli 28 posti a sedere e un dehors esterno che vede il Naviglio sullo sfondo. Un ristorante che sin dalla sua apertura nel 2013 ha fatto parlare molto di sé, sempre mantenendo un’aria di discrezione e nonchalanche.
Marco Ambrosino è il giovane chef di Procida che ha dato al locale la giusta dose di sperimentazione e avanguardia con la sua una cucina stagionale, dalle chiare origini campane. Proprio per questi motivi il menù cambia ogni due mesi mantenendo invariati alcuni piatti iconici dello chef. Di conseguenza la formula suggerita è quella di un menù degustazione a 5, 8 o 10 portate, cui si può anche abbinare una selezione di vini.
Quella di Ambrosino è una vera e propria sperimentazione in cucina, una pratica sofisticata che merita di essere provata in ogni sua sfumatura, spingendosi oltre i parametri tradizionali di gusto e scelta. Non mancano le affumicature, le alghe e i sapori intesi dati da ricci e ostriche, tartufi, plancton, polveri, aromi e spezie. C’è da rimanere stupiti dall’apparente semplicità di un piatto come “verza fermentata, tartufo e bergamotto”. Un tripudio di gusto, consistenza e aromi. Buonissimo. La palma però va a “Chiajozza – omaggio a Procida”: tartare di gamberi, crudo di canocchie, gelato ai ricci di mare, cavolo cappuccio, olio al pino marittimo e sabbia al nero di seppia. Un piatto ricco di gusti, dal sapore equilibrato e avvincente.
È d’obbligo provare l’ormai più che conosciuto “agnello presalé”. Un animale allevato in prossimità delle zone marittime e quindi abituato a nutrirsi dell’erba di prati costieri. L’identità della materia prima la si ritrova anche nel piatto, poiché l’agnello – cotto alla perfezione – è accompagnato da una salsa di ostriche, cavolo di mare e fitoplancton. Anche in questo caso è un boccone che confonde, dove il sapore marcato dell’agnello si scontra con una nota marina precisa ma perfettamente in grado di conferire equilibrio e valore al piatto. Tra una portata e l’altra non mancano le delizie della cucina che tengono alta l’attenzione: macarons alle acciughe, spicchi di mela e alghe, girella al tè verde e pane fatto in casa con burro affumicato e polvere di funghi.
Dedicate una sera al 28posti con l’idea di abbandonarvi a un percorso ricco di gusto, molto variegato e spesso in grado di riportarvi a sapori primitivi, essenziali e forti perché puri, invasivi e sconosciuti. Un luogo in cui portare una pancia affamata ma più che mai la testa, con cui analizzare, assimilare ed esplorare ricette e abbinamenti. La prossima volta non mi farò sfuggire i famosi tagliolini con porro fondente, polvere di cappero e limone candito. Grazie chef Ambrosino!