Novembre 1628. “Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno…” così inizia il romanzo più famoso d’Italia, letto da migliaia di studenti e celebrato da film, serie tv e parodie (immortale quella del trio Solenghi – Marchesini – Lopez), stiamo parlando dei “Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni.
La travagliata storia di Renzo e Lucia, viene “messa in scena” proprio nelle nostre zone: quella del Lecchese, del Lago di Como e soprattutto nella nostra Milano. Tranquilli, non voglio farvi una noiosa recensione sui luoghi milanesi che troviamo nel romanzo, anche se ce ne sono alcuni che varrebbe la pena far conoscere: Milano, oltre a essere uno dei luoghi utilizzati da Manzoni per ambientare le vicende dei due innamorati, è soprattutto la città dove i due innamorati vengono concepiti.
In via Gerolamo Morone, al numero 1, a due passi dallo straordinario Teatro alla Scala possiamo finalmente rivivere le sale e le stanze dove – dalla mente e dalla penna di Alessandro Manzoni – nacquero Renzo, Lucia, don Rodrigo, la Monaca di Monza e tutti quei personaggi che abbiamo amato e odiato quando eravamo sui banchi di scuola. Perché finalmente? Perché Casa Manzoni rivede la luce solo nel 2015 dopo cinquant’anni di chiusura, divenendo oggi non solo una casa storica, ma anche un polo culturale aperto a tutti.
Casa Manzoni offre un percorso museale in dieci sezioni che ripercorrono la vita dell’autore attraverso oggetti quotidiani, ritratti e opere che celebrano i “Promessi Sposi”. Il visitatore può scoprire anche aspetti poco conosciuti di Alessandro Manzoni, come la sua passione per la botanica. Questo luogo ricco di ricordi, che ci fa toccare con mano episodi così astratti, anima la nostra Milano con attività culturali ed eventi sia per gli adulti che per le scolaresche, divenendo un luogo vivo nel centro del polmone storico e artistico della nostra bellissima città.