Ho fatto tardi ieri sera, è domenica mattina e sono a letto, indecisa se passarci tutta la giornata. Ho fame e mi gira un po’ la testa… Dopo tutto quel vino! Squilla il cellulare, non rispondo. Iniziano a scrivere… messaggio vocale 1 – la mia migliore amica – quella pazza anche se dorme un’ora alle otto è sempre arzilla: “Alzati!”. Messaggio vocale 2 – il suo ragazzo – quello che va a correre tutte le mattine: “Abbiamo prenotato da la Drogheria Milanese, hai mezzora per vestirti!”.
Al sentire drogheria apro anche il secondo occhio. Ho proprio fame e adoro quel posto. Mi alzo, un brunch come si deve non voglio proprio perdermelo. Arrivo trafelata all’appuntamento ed entriamo nel locale. Siamo nel lungo tavolo centrale, quello che fa sempre allegria. Il bistrot è pienissimo come al solito e la pancia gorgoglia. Siamo in sei e anche se stretti, iniziamo subito con i racconti della serata precedente. Tutti ridono, non solo noi, le risate riempiono il locale. Si dice che il buon cibo unisca tutti, ma qui è anche l’informalità della situazione che fa da collante. Sui tavoli cestini di legno con le posate ti invitano a fare da solo, a sentirti a casa, senza troppe storie.
I prodotti disposti dietro il bancone invitano invece ad accaparrarsi il primo menù per ordinare quanto prima. Tapas all’italiana. Piccole degustazioni per stuzzicare l’appetito e perfette da dividere con i commensali, da mettere al centro. Siamo impazziti per le uova alla ghisa con tartufo, per le acciughe cantabriche e per la piccola pizza con lievito madre e farina biologica, ma amici, difficile dire cosa non avremmo ordinato! A seguire una lista di primi e secondi della tradizione anche se oggi ho proprio voglia di hamburger: non uno qualsiasi ma di vacca galiziana. Ordiniamo del vino, non possiamo farne a meno a questo punto. La lista è attentamente selezionata, sempre nel rispetto della natura e della genuinità, parola chiave della drogheria.
Perfetto anche per le cene, dove l’atmosfera si accende, ci è arrivata una voce. Pare ci sia una stanza segreta in cui solo pochi eletti riescano ad accedere, su invito. Noi vogliamo assolutamente entrarci, quanti pranzi e cene dovremo “scontare” per entrare nelle grazie del gestore? Correremo il rischio di prendere 5 kg a forza di zola e fassona, l’estate è ancora lontana… Non riesco ad immaginare punizione migliore!