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“Faremo arricchire i nostri clienti. Ci vediamo a settembre”. Si conclude così il video di preview più originale a cui qualsiasi drink list di rispetto possa mai ambire. A scandire le parole, con il suo solito charme, un Flavio Angiolillo nei panni del professore della fortunata serie spagnola Netflix “La Casa di Carta”, rivista per l’occasione in una parodia ambientata, ça va sans dire, sui Navigli: La Casa del Mag.
Eccoci a settembre dunque. In attesa di rivedere i personaggi che abbiamo tanto amato nella terza stagione, possiamo scoprire i loro avatar dietro il bancone del Mag Navigli o del Backdoor43, base strategica di tutta l’operazione. Salerno, Torino, Grosseto, Bergamo Bassa, Milano, Foligno e Mestre e Bergamo Alta sono solo alcuni dei protagonisti della rivoluzione che ha portato nel nostro bar preferito I Leri.
Non vi stancherete di accumularli, perché sostituiranno i gadget di accompagnamento ai drink a cui ci hanno abituato al Mag: ogni cocktail ha un valore in Leri, indicato di fianco al prezzo, in quello che è a tutti gli effetti il libretto degli assegni più figo che abbiate mai visto e che ovviamente, è il nuovo menù.
Con ogni bevuta riceverete dunque una banconota, che può valere dai 50 ai 500 Leri, e con cui, una volta raggiunta una certa soglia, potrete ordinare altri drink, se non foste ancora alla frutta, o scambiare con gli affascinanti oggetti esposti dentro al locale. Consiglio: se i vostri occhi dovessero cadere sulle nuove tazze esposte sulle pareti, prendete una di quelle, domani mattina sarà perfetta per una bella dose di aspirina. Ci ringrazierete.
Ma veniamo al menù: per crearlo è stata d’ispirazione qualsiasi forma di scambio commerciale dalla notte dei tempi. I drink in lista sono dodici, più gli immancabili quattro signature cocktail a cui ormai siamo piacevolmente abituati: il Negroni del marinaio, il Giappone, il Farmer’s punch e l’Asia Mule.
Prendiamo il Podpé ad esempio: è il nome in creolo di Port-de-Paix, un comune di Haiti infestato dal mercato nero. Cosa aspettarsi dunque? Il rum Clairin Casimir, Vermuth Mulassano rosso, bitter agli agrumi, il Cynar (a base di carciofo), il Grand Marnier, con le sue essenze d’arancia, e ovviamente il Farmily Asia, infuso con salvia, papavero, noce moscata e iperico. Tutte spezie da cui, se lavorate in un certo modo, si possono estrarre droghe, a loro volta oggetto di scambio a Podpé.
Oppure l’Uluwatu Punch, ispirato al tempio di Uluwatu a Bali, conosciuto per la mafia delle scimmie: i Macachi rubano oggetti di valore ai turisti e non li restituiscono fino a quando non ricevono in cambio qualcosa di loro gradimento, come della frutta pregiata. Quella stessa frutta usata per rendere unico il cocktail in questione. Immancabile dunque il Monkey 47, il Farmily Asia, il Magnificent Mango, Tea ai frutti rossi, Zafferano, Ibisco e Lime.
Perdetevi in viaggi remoti e ordinate un “Old Journey” o un “Mexican Trip”, o uno qualsiasi degli altri cocktail in lista pensati per farvi viaggiare con la mente fino ai confini del mondo, e poi ovviamente per farvi tornare indietro, con i piedi per terra, fino a questo angolo dei Navigli che non smette mai di stupire. Nel frattempo vi aspettiamo qui, a contare avidamente i nostri Leri mentre ordiniamo il prossimo cocktail: “Una Sangria del Professore per favore!”. Avevate dubbi?
Nota dell’editore: è con orgoglio che ti informiamo che questo articolo è sponsorizzato da Maio S.r.l. e promosso da FLAWLESS.life . Ti ringraziamo per supportare gli sponsor che rendono Flawless Milano possibile.