Il sabato mattina la città, assonnata e meno rumorosa del solito, ci consente – camminando nelle vie più tranquille – di restare un po’ con la testa tra le nuvole, di camminare distrattamente e di appoggiarsi con i gomiti a un ponticello… per poi guardare sotto e scoprire che, dove una volta c’era l’acqua, ora c’è un rigoglioso e ben curato giardino segreto. Talmente bello che sembra accessibile solo a pochi eletti.
La tentazione è troppo forte, vogliamo saperne di più, vogliamo entrare e godere di questo angolo riservato. Cerchiamo con gli occhi la via di accesso e di fronte a noi si para una scalinata con un cancello aperto. In men che non si dica siamo sotto un ombrellone fatto di petali e circondati da api e farfalle festanti. Le aiuole recintate proteggono fiori e siepi di colori variegati.
Un minuscolo viottolo costeggia il verde e ci accompagna lungo quella che fu la conca del naviglio Martesana, ora trasformata in un giardino fiorito. La conca conserva ancora i doppi portoni in legno, ormai malandati, ma identici a quelli disegnati da Leonardo nel Codice Atlantico, conservato nella Pinacoteca Ambrosiana in Brera.
Leonardo era estremamente affascinato dall’acqua e iniziò e studiare i navigli subito dopo il suo arrivo a Milano. Insieme a Giuliano Guasconi, ingegnere idrico alla corte di Ludovico il Moro, elaborò il sistema delle conche che doveva ovviare al problema del dislivello tra il Naviglio Grande (in basso) e il Naviglio Martesana (in alto). Quel genio di Leonardo ideò un sistema di miglioramento al meccanismo delle chiuse, con l’inserimento di un portello inferiore in grado di garantire un’apertura graduale sotto la spinta dell’acqua, permettendo così una migliore regolazione della pressione. Il disegno autografo è presente nel Codice Atlantico, databile tra il 1506 e il 1513.
Diamo un’attenta occhiata al Ponte delle Gabelle – così chiamato perché i barcaioli pagavano il dazio – e ci scambiamo qualche occhiata con i mici che ora abitano la conca. È ora di ritornare sui nostri passi. Infine scopriamo che proprio lì accanto ha sede il circolo ricreativo per gli anziani. Come non pensare che qualcuno di molto saggio potesse aver pensato a qualcosa di così bello?