Milano è una città insonne, instancabile, veloce. È proprio la sua frenesia la chiave di lettura ideale per cogliere gusti, tendenze, novità: nella moda, nell’arte e nella ristorazione. Il filo conduttore delle nuove aperture food più vincenti degli ultimi mesi sembra essere la partenopeità. Arriva in via Cadore la Locanda Carmelina, una moderna trattoria napoletana dove potrete assaggiare i piatti della tradizione campana.
Locanda Carmelina è accogliente, colorata, casalinga ma non troppo. Il nome è un omaggio alla madre di Nanni Arbellini, la mente creativa dietro il progetto. La locanda è l’ultima “creatura” (per ora) del trittico Arbellini-Puddu-Saturnino, i soggetti e i volti dietro le nuove aperture più proficue degli ultimi anni: da Panini Durini, passando per Marghe, Gelsomina, Pizzium, Giolina e l’ultima arrivata, Carmelina.
All’ingresso sarete accolti da uno staff giovanissimo e da una luminosa cucina a vista, prima di addentrarvi nel salone principale, dove ogni mattonella è un omaggio alla Costiera più fotografata del mondo. I colori dominanti nella sala sono il giallo e il blu, i dipinti sulle pareti raccontano i paesaggi di Amalfi e Positano, le ceramiche – rigorosamente dipinte a mano – portano la firma di Vietri sul Mare. La parete frontale ospita la classica credenza in legno della nonna, colma di ceramiche decorate, bottiglie di vino e gli immancabili limoni di Sorrento.
Il viaggio tra i sapori partenopei inizia dalle sfizioserie: fiori di zucca ripieni, frittatina di pasta, crocchè di patate con provola affumicata d’Agerola, piccoli assaggi venduti al pezzo e ideali da condividere, prima di tuffarsi sugli antipasti. Alici fritte, burrata, cuoppo di mare, parmigiana di melanzane, fino ad arrivare ai primi e ai secondi. Sul menu della trattoria si susseguono proposte di terra e di mare: spaghetti alla Nerano, pasta e patate, polpo croccante, polpette di manzo e gli immancabili gnocchi alla sorrentina, forse l’omaggio più riuscito di Carmelina alla cucina campana, merito della strepitosa salsa al pomodoro.
Ma le proposte non finiscono qui! Poteva forse mancare sul menù un omaggio al simbolo per eccellenza della città partenopea? Assolutamente no. La pizza fa la sua comparsa appena dopo il menu trattoria: sono 7 e tutte rigorosamente Margherita. Cosa cambia? Piccole differenze di ingredienti utilizzati – fior di latte o mozzarella – o tipo di cottura, in teglia o fritta. E per concludere in bellezza, concedetevi un dessert o un amaro, ovviamente della casa. Insomma, le premesse per restare soddisfatti (e sazi) ci sono, ora non vi resta che organizzarvi…ci vorrà un po’ per provare tutto!