Non servono sempre skyline mozzafiato e ingressi trionfali per creare un luogo speciale. Una porta con una tenda spessa leggermente scostata, luci soffuse, poltroncine di velluto scuro… et voilà: benvenuti da Pacifico.
Nonostante siano in molti a considerarlo il primo ristorante peruviano in città, Pacifico è senza ombra di dubbio il luogo che, più di tutti, ha fatto conoscere ricette e sapori di questo piccolo gioiello sudamericano. In che modo? Proponendo un ambiente raffinato ed estremamente intimo, un servizio attento, materie prime eccellenti. Ogni volta che scelgo di tornarci è perché ho voglia di farmi un regalo, di coccolarmi un po’ e, lo ammetto, anche per nostalgia verso la mia super amata Lima.
Per iniziare, un Pisco ghiacciato – rigorosamente al banco – accompagnato da un assaggio di anguilla glassata, è d’obbligo. Il menù è stato recentemente rivisitato per offrire una cucina fusion nikkei, e alla proposta di pesce sono stati affiancati anche alcuni piatti di carne come il taco di fassona e il pollo ruspante con insalata criolla e salsa rostizada. Il coriandolo regna su numerose ricette dando colore, freschezza e un sapore inconfondibile.
Vi sono piatti più vicini alla tradizione, come il ceviche puro con branzino e leche de tigre o il criollo, un trionfo di crudi che include calamari, polpo, cozze e gamberi viola Per una declinazione fusion provate la degustazione, una selezione di ceviche puro, criollo e chifa che vi farà attraversare una buona parte di mondo con un solo boccone.
In alternativa c’è un’ampia scelta di tiraditos. Sempre di crudo si parla ma la differenza qui sta nel taglio – carpaccio e non cubotti – e nelle marinature. All’appello non mancano anche i più orientali edamame piccanti, smoky gyoza e persino i dim sum. Senza andare oltre, lascio a voi la curiosità e il piacere di immergervi per una sera in questa piccola bomboniera esotica.