Appuntamento attesissimo: se, come vi raccontavo, il pesce buono a Milano è alla Trattoria del Pescatore, le aspettative per il fratellino minore “Lobster bar” erano davvero alte. Piccolo spoiler sulla fine: aspettative ampiamente superate!
Il locale è adiacente al ristorante (doppio ingresso: uno esterno ed uno interno dal ristorante). La parete dietro al bancone è di sale rosa dell’himalaya e crea un effetto scenico stupendo: caldo, rosato, sembra quasi di essere in una SPA.
Quando arriva il cibo invece, la sensazione di pace dei sensi è assoluta. Saranno i pochi tavoli, sarà il clima conviviale e riservato al tempo stesso ma al Lobster Bar sembra di essere in un privè, anche grazie alle sapienti coccole di Cristiano, figlio di Giuliano (Il Pescatore), che consiglia i piatti (le cruditè sono spaziali) e l’abbinamento con i cocktail.
In carta l’imbarazzo della scelta: immancabile l’astice alla catalana (fiore all’occhiello, sempre eccezionale e sempre con il loro pane fragrante e croccante) e i piatti di crudo e caldi declinati in assaggi, mezza porzione e porzione intera. I crudi si possono gustare al pezzo o al plateau. Cosa vi consigliamo? Non perdetevi la tartare di ricciola con zenzero e pompelmo rosa, il carpaccio di tonno che si scioglie in bocca, i gamberi rossi con stracciatella e mousse di melanzana, il carpaccio di scampi con zucchine crude marinate e il baccalà mantecato alla veneziana… semplicemente squisiti. Le ostriche sono superbe (consiglio di provarle anche a chi, come me, non dovesse andarne pazzo): con quel tocco del gin da aggiungere con il piccolo dosatore, sono ancora più speciali.
Noi abbiamo terminato con la mousse al cioccolato e sale maldon, accompagnata da un assaggio di Vermouth bianco e in seguito rosso della cantina Silvio Carta. Un vermouth, nemmeno a dirlo, sardo, aromatico e non banale che ha davvero esaltato il gusto dei piatti. La carta dei cocktail è essenziale ma equilibrata, se avete indecisione, chiedete e vi sarà fatto assaggiare e degustare.
Uno di quei posti in cui tornare assolutamente, per assaggiare tutto quello non si riesce al primo giro. Non occorre prenotare: mettetevi semplicemente davanti alla porta di ingresso, aspettate le 19.30 e lasciatevi deliziare!