Una ragnatela di viuzze strette e arzigogolate avvolge il passante con l’affascinante tocco della vecchia Milano; la storia che ci racconta Brera è un ammaliante passato di bellezza, che rivive, oggi, nei piccoli laboratori delle profumerie di nicchia, nelle esclusive boutique di moda, nelle sale da tè e nelle brulicanti enoteche che amano la vita. A Brera, c’è un posto dedicato a ogni pensabile sfaccettatura della bellezza, qualsiasi sfizio, pensiero, tentazione, a Brera può realizzarsi. È il nostro Paese delle Meraviglie e noi siamo Alice. Anzi, no, noi siamo Virginia. Virginia che cammina per lo storico quartiere con il fratello Francesco e si lascia incantare dall’allure parigina del luogo, desiderando farla sua. Nasce così il Ristorante Santa Virginia, frutto dell’amore per la tradizione culinaria italiana, per l’arte e per l’innovazione creativa.
Francesco Sciacca è ideatore e proprietario del Santa Virginia. Dedica il ristorante alle radici milanesiculopugliesi (come ama definirle lui stesso) e alla propria musa, la sorella Virginia, la cui classe singolare e l’innato senso dello stile sono diventati fonte d’ispirazione sia per l’ambiente sia per i piatti.
Lo chef, Diego Pecchia, allievo di Paola Budel, rimane fedele all’identità gastronomica del nostro Paese, rispettando la stagionalità e l’origine delle materie prime, ma si diverte anche ad arricchire il menù con tocchi di discreta sperimentazione. Si pensi per esempio all’hamburger di salmone con sesamo nero, burrata, riso basmati e maionese alla guacamole: una chicca del menù di maggio consigliata a chiunque senta il bisogno di partire – almeno con il pensiero! – per un’inebriante vacanza esotica.
La carta si rinnova ogni mese, lasciando massima libertà all’espressione artistica e celebrando degnamente la stagionalità degli ingredienti. Oltre alle novità, sono sempre presenti I Classici del Santa Virginia, dedicati ai fedeli innamorati della tradizione. Il risotto allo zafferano con sugo di arrosto può essere un’ottima idea per celebrare la vecchia Milano e brindare alla sua antica gemma, la splendente Brera.
Se di milanese abbiamo il risotto giallo, di pugliese troviamo le orecchiette fresche, abbinate, nella proposta di maggio, a un delicato ragù di gamberetti con pesto di rucola e cuore di burrata. Le influenze sicule, invece, profumano innanzitutto di limone, si ritrovano prorompenti nel croccante pistacchio e nell’ammaliante mandorla e si dichiarano infine nella sincerità di una dolce caponata.
Nel nostro Paese delle Meraviglie un luogo così non poteva mancare. Degno completamento di un’incantevole passeggiata per le vie di Brera, il Ristorante Santa Virginia nasce per raccontare al palato, agli occhi e al cuore la storia di un sogno diventato realtà.