In pochi sapranno dirvi dove si trovi via Bagnera, una strettissima viuzza anonima e isolata nel centro storico di Milano, tra l’Università Cattolica e Piazza Duomo. Il fatto che sia sconosciuta ai più, aumenta il mistero che avvolge questa stradina lastricata che si insinua tra le abitazioni vicino a Piazzetta Mentana.
Facendosi trasportare dalla storia, si disattiva Google Maps e ci si fa guidare dal sesto senso (o dagli spiriti?). Camminando per via Santa Marta, compare all’improvviso, come uscita dal nulla, questa viuzza apparentemente insignificante contrassegnata da una targa in pietra che ne riporta il nome “Via Bagnera”. Perché dedicare tanta attenzione a una strada? Perché è la via più stretta di Milano? Forse. Ma non solo.
Entrando nella via, ci si sente come inghiottiti dalle alte mura delle case che sembrano chiudersi sopra di noi. Il rumore caotico e la cacofonia del traffico milanese si attutiscono, il vento freddo delle giornate di ottobre ci avvolge immergendoci nell’oscura storia di questo luogo.
Milano 1860, in pieno dominio Asburgico. Un decoratore, Giovanni Murier, denuncia la scomparsa di sua madre, padrona di un caseggiato in via Santa Marta. Iniziò così un’intensa indagine che stava per essere chiusa dopo che l’inquilino Antonio Boggia mostrò dei documenti dove la signora Murier nominava il Boggia amministratore dello stabile. Ma qualcosa nelle dichiarazioni dei testimoni non convinse il Giudice Crivelli che decise di continuare a indagare.
Dopo varie ricerche, il cadavere della madre di Murier venne ritrovato seppellito nel caseggiato di via Santa Marta. E via Bagnera? Il Giudice, dopo l’arresto di Boggia, ordinò la perquisizione del suo studio e del magazzino situati in via Bagnera. Vennero così trovati documenti e lettere della signora Murier e di altre tre persone che nominavano Boggia esecutore di alcuni incarichi pecuniari.
Ma non vennero trovati solo dei pezzi di carta… Saltarono fuori anche i tre cadaveri di coloro che avevano stipulato contratti con il serial killer. Antonio Boggia venne processato e condannato a morte. Fu l’ultimo civile giustiziato a Milano durante la dominazione austriaca e il primo serial killer italiano.
Come Londra ha Whitechapel e Jack lo Squartatore, Milano ha via Bagnera e Antonio Boggia… Una leggenda racconta che, se camminando per via Bagnera avvertiste un vento gelido, potrebbe essere lo spirito di Antonio Boggia che si aggira ancora per quella strada… E forse, il vento sentito, non era quello delle fredde giornate di ottobre!
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