Nella lussuosa via Manzoni a Milano spiccano due vetrine, finestre di un piccolo scrigno prezioso che cela gioie inaspettate: la gioielleria Villa, un luogo magico dove “sogni colorati parlano il linguaggio delle pietre” e nel quale è possibile ammirare gioielli unici nel loro genere, gemme di rara bellezza e, soprattutto, iconici gemelli di straordinaria fattura.
All’interno mi accoglie Francesca Villa, pronta ad accompagnarmi in un viaggio alla scoperta di tradizione e meraviglia: splendida ragazza dalla grazia squisita, esempio di quella milanesità animata da genuina passione per il proprio lavoro, Francesca rappresenta la quinta generazione di gioiellieri Villa. La sua è un’attività che affonda le radici nel lontano 1876, anno di nascita dello storico atelier di gioielli a opera del trisnonno Benvenuto. Oggi Francesca segue con affettuoso orgoglio le orme del padre Marco e, al fianco dello zio Filippo, porta avanti con entusiasmo e determinazione l’azienda di famiglia.
Caleidoscopio di colori sfavillanti, la gioielleria si sviluppa su una pianta circolare di ispirazione gaudiana: una delicata conchiglia che si avvolge su una struttura a spirale, per un unico ambiente dove due antiche porte cinesi in legno intagliato, superbamente decorate con dettagli in giada, lapis, corallo e avorio, costituiscono l’elemento distintivo, fungendo all’occorrenza da divisorio per separare la sala in due salottini simmetrici. Il candore degli ambienti, illuminati da due grandi lampadari di cristallo, si contrappone al grigio della moquette e alla tonalità massiccia dei mobili in legno antico, per un’atmosfera elegante e raccolta. Il gioco di luci e di specchi dona risalto alle numerose teche di vetro e al loro prezioso contenuto: i gioielli, declinati nelle più svariate espressioni attraverso lavorazioni artigianali dal design senza tempo, in un tripudio di pietre e metalli preziosi.
Tra questi, spiccano i gemelli da polso, creazioni per le quali la gioielleria Villa è nota a livello internazionale: a partire dagli Anni ’90, grazie a una felice intuizione di Marco e Filippo Villa, i polsini da uomo si sono trasformati in autentiche opere d’arte, icone irrinunciabili del guardaroba del gentleman contemporaneo. Ce n’è davvero per tutti i gusti: ecco i gemelli a forma di pianoforte in onice, creati per Adrien Brody l’anno in cui vinse l’Oscar, e ancora quelli a forma di tamburo di batteria realizzati per Phil Collins. Un’intera serie dedicata al mondo degli animali: cani, gatti, elefanti, cavalli, persino una deliziosa coccinella posata su una delicata fogliolina di giada. E poi teschi, per avventurosi pirati urbani, una Leica per gli appassionati fotografi, una tavolozza da pittore per chi ha l’animo d’artista e molti altri ancora.
La mia attenzione viene catturata dalle altre teche, trasparente dimora di oggetti che incantano al primo sguardo. Ascolto rapita la storia di ogni creazione: collane da regina, orecchini dalla forma affusolata, anelli scintillanti, tutti handmade e, ognuno, una gioia per gli occhi e per il cuore. Mi mostrano una collana di diamanti assolutamente straordinaria, dalla forma che ricorda quella di un fiocco di neve: si chiama “Spray”, ed è costruita con un movimento detto tremblant, per un’esplosione di pietre la cui luce è in continuo movimento. Mi spiegano che ogni gioiello è un pezzo unico (salvo poche eccezioni) e che tutta la produzione avviene internamente a opera degli abili artigiani del laboratorio, che Francesca mi propone di visitare in esclusiva per Flawless Milano. È raro che una Maison di gioielli produca internamente le proprie creazioni e qui ogni artigiano ha una specializzazione precisa, per assicurare la perfezione del risultato finale.
La visita è terminata. Come in balìa di un incantesimo, sognando a occhi aperti, fantastico su magici gioielli le cui pietre racchiudono storie e poteri eccezionali. E, per un istante, mi trasformo nella protagonista di una fiaba contemporanea in una Milano incantata.